Dopo aver frequentato le scuole dell'Italia fascista, Revelli divenne ufficiale degli Alpini e partecipò alla Campagna di Russia nel 1942.
Per il suo ruolo nella ritirata dal Don fu insignito di due medaglie d'argento al valore militare e di una promozione a tenente. Il giorno dell'armistizio, l'8 settembre 1943, si trovava a Cuneo, in convalescenza per le ferite.
Fu tra i primi organizzatori della Resistenza e nel febbraio 1944 si unì alla banda Italia Libera di Duccio Galimberti a Paraloup, poi guidò la brigata Giustizia e Libertà “Carlo Rosselli” in Italia e in Francia.
Nel dopoguerra, la necessità di testimoniare ciò che aveva vissuto lo spinse a un lavoro di narrazione e ricerca che sarebbe diventato negli anni un vero e proprio esempio di impegno civile.
L’ esperienza della guerra fascista e della lotta partigiana e l’interesse per la storia vista “dal basso”, lo guidarono nella raccolta di testimonianze dal mondo dei reduci e dal mondo contadino cuneese. Nei suoi lunghi anni di lavoro, alla stesura dei libri ha affiancato l’attività di testimonianza nelle scuole.
In un’occasione particolare, Primo Levi, parlò della scrittura di testimonianza come di un “impegno del dopo”. Usò questo termine per unire il proprio lavoro a quello di due suoi amici e contemporanei, Nuto Revelli e Mario Rigoni Stern.
Revelli ricorda che: “Avevamo una ‘matrice comune’ Primo Levi, Mario Rigoni Stern e io, così diceva sempre Primo, anche se avevamo vissuto esperienze diverse [...] La ‘matrice comune’ a cui si riferiva Primo? Le nostre esperienze di guerra convergenti, ma soprattutto il nostro impegno per il dopo [sic], quel non voler dimenticare, quel voler testimoniare a tutti i costi”.
Tra i libri di Nuto Revelli, tutti pubblicati da Einaudi, ricordiamo La guerra dei poveri (1962), La strada del davai (1966, 2010 e 2020), Mai tardi (1967, 2008 e 2020), L'ultimo fronte (1971 e 2009), Il mondo dei vinti (1977 e 2016), L'anello forte (1985), Il disperso di Marburg (1994 e 2008), Il prete giusto (1998, 2008 e 2021), Le due guerre (2003 e 2005), Il popolo che manca (2013), Il testimone. Conversazioni e interviste. 1966-2003.