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Castelnuovo di Garfagnana e la sua popolazione fra internamento, stragi naziste e fasciste, bombardamenti, Liberazione.

La Seconda guerra mondiale colpì profondamente Castelnuovo di Garfagnana e la sua popolazione, che subì episodi stragisti, bombardamenti e cannoneggiamenti alleati, battaglie per la conquista di posizioni a ridosso della Linea Gotica, internamento e deportazione degli ebrei.

Castelnuovo di Garfagnana emerse in ambito provinciale come principale località adibita all’internamento libero di ebrei stranieri nel periodo 1941-1943: circa 70 persone, sistemate presso privati o alberghi, senza la possibilità di allontanarsi dal Comune, di uscire in orario notturno e con l’obbligo di firma all’autorità locale di pubblica sicurezza in giorni prestabiliti.

Dopo l’8 settembre 1943 l’area fu occupata dai tedeschi e venne ripristinata l’autorità fascista. La presenza nazista si segnalò per l’emanazione di una serie di ordinanze, per la conversione delle attività produttive ai fini bellici e per lo sviluppo di impieghi lavorativi volontari o coatti sotto l’organizzazione Todt, adibita all’edificazione di fortificazioni, trincee e strade lungo la Linea Gotica. Nel dicembre 1943 le famiglie ebraiche straniere qui internate furono trasferite nel campo di concentramento di Bagni di Lucca, salvo poche eccezioni. Da lì furono spostate prima a Firenze, poi a Milano, infine deportate ad Auschwitz: si salvarono dalla Shoah solamente Lotte Wallach e Leo Venderber, giovane officiante della sinagoga.

Nell’agosto 1944, durante la ritirata tedesca verso la Linea Gotica e l’avanzamento del fronte, la 36ª Brigata Nera “Mussolini” si stanziò in alcuni paesi della Garfagnana, fra cui Castelnuovo presso il convento dei cappuccini. Là furono attaccati da un gruppo di partigiani della Divisione Garibaldi Lunense; seguì, il 23 settembre 1944, un feroce rastrellamento che comportò l’uccisione di 7 civili e 1 partigiano per mano fascista. Il 6 novembre 1944 i soldati tedeschi fucilarono altri 4 civili presso il cimitero di Castelnuovo Garfagnana.

L’area dalla seconda metà del 1944 fu caratterizzata da intensi bombardamenti alleati e da violenti combattimenti lungo le posizioni della Gotica. La prima incursione aerea alleata, il 2 luglio 1944, provocò la morte di 6 civili. La popolazione nel corso dei mesi sfollò; chi rimase visse in condizioni estremamente precarie. Il 13 febbraio 1945 un cacciabombardiere alleato colpì un improvvisato rifugio antiaereo nei pressi del cimitero, causando l’uccisione di 30 persone. Castelnuovo di Garfagnana fu liberata il 20 aprile 1945 dai partigiani a cui seguì l’arrivo immediato delle truppe angloamericane. Al termine della guerra furono registrate 70 incursioni aeree e la distruzione dell’80% dei fabbricati.

Castelnuovo fu insignito il 13 ottobre 2009, insieme a 16 comuni della Garfagnana, della Medaglia d’Oro al Merito Civile per i rastrellamenti, le rappresaglie, i bombardamenti subiti a ridosso della Linea Gotica dalla popolazione, che seppe affrontare con solidarietà e coraggio questi eventi nell’ideale di libertà.

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