Fu ordinato prete nel 1935 e divenne parroco di Fiano, una piccola comunità molto povera, la cui chiesa era ancoras in costruzione. Si impegnò nella fondazione dell’asilo parrocchiale e nel rafforzamento dell’Azione cattolica.
Il 2 agosto 1944, subito dopo aver celebrato la Messa, venne arrestato dai tedeschi durante un rastrellamento.
Fu rinchiuso nella Pia Casa di Lucca, processato sommariamente per aver dato rifugio al giovane ebreo Adolfo Cremisi (faceva parte della rete di mons. Artuto Paoli) e aver amministarto la comunione ai partigiani (aveva per questo allestito un altare sul monte Acuto); e condannato a morte. A nulla valse il tentativo in extremis di salvarlo dell'arcivescovo di Lucca monsignor Antonio Torrini.
Alle ore 22 del 4 agosto 1944, venne condotto da un plotone di SS sotto gli spalti delle Mura di Lucca nei pressi di Porta Elisa: fu costretto a scavarsi la fossa e venne ucciso con 28 colpi di fucile. Prima di essere fucilato, volle, come Cristo, perdonare e benedire i suoi assassini.E lasciò un messaggio di speranza ai genitori.
La mattina dopo, ottenuto il permesso dal Comando tedesco, la salma dissepolta venne traslata presso le suore Barbantini di Lucca in via Elisa.
Già nel 1945 sul luogo dell’esecuzione è stato collocato un cippo marmoreo.
Nel 1966 è stata poi eretta una statua a Fiano, dove nel 1987 è stata inumata la sua salma nella Chiesa parrocchiale ed è stato allestito un piccolo museo in canonica.
Nel 1968 è stato avviato anche il processo di beatificazione.
Nel 1977 il ministero della Difesa e il presidente della Repubblica gli hanno concesso la medaglia d'argento al valor militare (alla memoria).
Capannori gli ha inoltre intitolato il locale istituto comprrensivo.