Con il bombardamento dello stabilimento di la Spezia si trasferì a Lucca. Qui dopo l’8 settembre entrò in contatto con alcuni antifascisti; in particolare collaborò con il professor Carlo Del Bianco nella costituzione dei primi gruppi armati.
Si impegnò nella raccolta di armi, nella costruzione di una tipografia clandestina e nel salvataggio di soldati sbandati e ex prigionieri.
Nel gennaio 1944 fondò e diresse le Sap di città; e collaborò con il gruppo Valanga di Leandro Puccetti.
Il 29 giugno programmmò un attacco alla Caserma dei Carabinieri di Borgo Giannotti. Convocò quindi due squadre alla centrale Teti di via Santa Croce. Verificata la presenza di soldati tedeschi, rimandarono l’azione e nascosero le armi.
Furono però intercettati da una pattuglia dell’Upi; durante la colluttazione Bartiolozzi fu ferito ma riuscì a scappare in vicolo San Quirico. Venne poi intercettato da due militi della Gnr che gli spararono una mitragliata, lo derubarono e intorno alle 22.30 lo lasciarono morente davanti al Cinema Vittoria.
Raccolto da alcuni cittadini, morì poche ore dopo all’Ospedale di Campo di Marte.
E’ ricordato in due lapidi, una in via santa Croce (nel suo luogo di lavoro) e una in via del Suffragio, nei pressi di piazzetta dell’Olivo (dove fu colpito).