Colin Eglin nacque il 14 aprile 1925 a Sea Point, Città del Capo. Il padre morì quando lui aveva nove anni e suo malgrado dovette trasferirsi a vivere dalla zia, nell’Eastern Free State - Stato Libero del Sud Africa, dove frequentò le scuole; era l'unico studente di lingua inglese.
Alla metà degli anni ’30 le tensioni politiche tra i due leader del Partito Nazionale Sudafricano Unito si ripercossero nella vita stessa della famiglia della zia, tanto che Colin, in disaccordo con le sue idee, si trasferì nel college di Villiersdorp, dove si diplomò nel 1939. L’anno seguente s’iscrisse all'Università di Cape Town, frequentando il corso di Estimo (Quantity Surveying). Nel 1943, all’età di 18 anni, interruppe gli studi per arruolarsi volontario nell’esercito. Dapprima divenne istruttore nell’unità antiaerea di Città del Capo, poi fu trasferito in Egitto dove entrò a far parte della 6a divisione corazzata sudafricana, che seguì fino alla fine della guerra, servendo nel reggimento First City/Cape Town Highlanders. Nel 1946 tornò in Sud Africa, dove terminò gli studi laureandosi in Estimo.
Nel 1949 si sposò con Joyce Mabel ed ebbero tre figlie. Nel 1951 divenne presidente dell'Associazione civica dei Pinelands e fu eletto nel consiglio comunale della cittadina. Nel 1954 divenne consigliere provinciale per il Partito Unito e lo rimase fino al 1958. Nel 1959 fu uno dei fondatori del nuovo Partito Progressista (PP). Nel 1971 divenne presidente dell'Esecutivo Nazionale del PP. Dal 1971 al 1994 Eglin fu a capo della Democratic Alliance, un partito multirazziale che ottenne piccole, ma significative vittorie, come il permesso di recarsi in carcere a visitare Steve Biko, prima che nel 1977 l'attivista venisse ucciso dai pestaggi della polizia. Il partito di Eglin fu il primo a inviare una delegazione di bianchi nelle cosiddette “Homeland del sud”, dov’erano relegati i neri, per iniziare un dialogo sul futuro del Sud Africa.
Il Progressive Reform Party da lui guidato divenne un autorevole interlocutore svolgendo un importante ruolo di mediazione tra i 10 milioni di bianchi, i 37 milioni di neri e i rispettivi rappresentanti politici.
Colin Eglin morì il 29 novembre 2013. Nelson Mandela lo ha definito come uno degli architetti della democrazia in Sud Africa.