Quattro anni dopo la conquista della Francia, del Belgio e dei Paesi Bassi, gli Alleati lanciarono l’Operazione Overlord. L’obiettivo principale era quello di aprire un secondo fronte nell’Europa nord – occidentale per puntare diritto al cuore del Germania nazista insieme alle truppe sovietiche impiegate sul fronte orientale. La costa del Calvados in Normandia fu scelta come luogo dello sbarco non solo per la sua vicinanza al Regno Unito, ma anche per le sue difese più deboli e per le sue ampie spiagge riparate dai venti occidentali.
Il Comando tedesco aveva tuttavia previsto un attacco alleato preso il Pais de Calais, regione più vicina alle coste inglesi della Normandia, che rappresentava soprattutto un più diretto accesso alla Germania. All’alba del 6 giugno 1944 una flotta composta da oltre 6.900 navi iniziò il cannoneggiamento della costa normanna per spianare la strada agli oltre 156.000 soldati che sarebbero sbarcati su cinque spiagge, denominate in codice: Utah e Omaha (USA), Gold (Gran Bretagna), Juno (Canada) e Sword (Gran Bretagna).
La notte antecedente lo sbarco furono avio–sbarcati 24.000 uomini tra paracadutisti e truppe aviotrasportate, con l’obiettivo di creare una testa di ponte per le truppe anfibie e allo stesso modo proteggere gli sbarchi da possibili contrattacchi tedeschi. Nonostante le cattive condizioni meteorologiche e la forte resistenza tedesca, l’Operazione Overlord fu un successo. Entro la sera del 6 giugno 1944, gli Alleati avevano stabilito le teste di ponte su tutte e cinque le spiagge e i contrattacchi tedeschi non furono in grado di ricacciare le truppe anglo–americane in mare.
Il successo del D-Day è da attribuirsi principalmente allo sforzo collettivo delle potenze alleate, che permisero di raggiungere l’apice sia nella pianificazione militare sia nella sua vastità in termini di truppe, armamenti e tecnologia impiegate. Oltre alle principali potenze alleate (USA, Gran Bretagna e Canada) non meno di 17 Nazioni presero parte allo Sbarco in Normandia, che da quel giorno verrà universalmente ricordato come il “giorno più lungo”.