5 ottobre 2023

L'avvincente vita di Lee Miller: Fotografa di Guerra e icona della moda

Quando si pensa a Lee Miller, viene in mente più di un talento. È stata una modella di successo, una giornalista di moda, una pioniera del movimento surrealista e, soprattutto, una fotografa stimata e incredibilmente abile. Ancora oggi è tenuta in grande considerazione per la sua documentazione intransigente e brutale dei conflitti e degli impatti della Seconda guerra mondiale. Dopo la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald, fu tra i pochi a documentare gli orrori inimmaginabili che li attendevano. Nel prossimo film "Lee" di Ellen Kuras verrà immortalato il suo incredibile viaggio con l'attrice premio Oscar Kate Winslet nei panni di Lee Miller.

I primi approcci alla fotografia

Lee Miller, nata il 23 aprile 1907 a Poughkeepsie, New York, inizia il suo percorso come fotografa e modella grazie alla passione del padre per la macchina fotografica. Nel 1925 si trasferisce a Parigi per studiare moda e arte, tornando poi negli Stati Uniti per esplorare il teatro e la pittura. Il fatidico incontro con Conde Nast, l'allora direttore della rivista Vogue, per le strade di Manhattan le spiana la strada della carriera di modella, facendola apparire sulla copertina della rivista e facendola diventare una delle modelle più richieste di New York.

Mentre la sua presenza nel mondo della moda si consolida, cresce l'interesse di Miller per la fotografia. Al suo ritorno a Parigi nel 1929, incrociò l'artista e fotografo Man Ray, che Miller considererá uno dei piú grandi maestri del settore. La Miller divenne musa, collaboratrice e amante di Ray, immergendosi nel surrealismo e sperimentando con luci e ombre, intraprendendo un viaggio nell'arte dell'autoritratto.

I reportage della Seconda Guerra Mondiale

Dopo aver trascorso un periodo negli Stati Uniti e in Egitto, si trasferisce in Inghilterra insieme al pittore britannico Roland Penrose, che poi sposerà. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, Miller iniziò a fotografare eventi storici come il "Blitz" del 1942. Le sue immagini dei bombardamenti nazisti nel Regno Unito furono poi utilizzate nell'opuscolo di propaganda "Grim Glory: Britain under Fire" per incoraggiare gli Stati Uniti a partecipare allo sforzo bellico. In seguito Miller convinse Vogue a mandarla sul campo come corrispondente fotogiornalistica. Iniziò a pubblicare diversi reportage fotografici per la rivista di moda. Nel 1942 divenne fotografa ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti, documentando la guerra in Europa.

Come corrispondente dagli Stati Uniti, la Miller si recò ai più prestigiosi eventi di liberazione in Europa. Pubblicò fotografie della liberazione di Parigi, della battaglia dell'Alsazia e della liberazione dei campi di concentramento di Buchenwald e Dachau. Furono soprattutto le immagini di inimmaginabili forme di violenza ad avere un effetto maggiore.

Una delle sue fotografie più famose, tuttavia, è stata realizzata in collaborazione con il fotografo David E. Sherman. I due erano presenti quando i soldati americani fecero irruzione nell'appartamento di Hitler a Monaco il 30 aprile 1945. Fu lì che Sherman scattò la famosa foto di Miller in posa nella vasca da bagno di Hitler. Come si seppe in seguito, quello fu lo stesso giorno in cui Hitler si suicidò a Berlino.

La vita dopo la guerra

Con la fine della guerra, la Miller continuò a collaborare con Vogue, occupandosi di moda e celebrità. Dopo qualche tempo, però, iniziò a soffrire di disturbo da stress post-traumatico, in seguito ai fatti di cui era stata testimone durante la guerra. Secondo la sua famiglia, spesso rifiutava di incontrare giornalisti e archivisti che volevano valorizzare di piú il suo lavoro. La nipote Ami Bouhassane ha poi dichiarato: "Voleva andare oltre. Voleva dimenticare". Nel 1977 morì di cancro all'età di 70 anni.

Dopo molti decenni dalla morte di Lee Miller, la sua eredità è ancora molto apprezzata. Anche se la Miller rifiutò molta visibilitá durante la sua vita, il suo lavoro ottenne un grande riconoscimento pubblico quando il figlio Antony Penrose scoprì oltre 60.000 negativi nella casa di famiglia. Oggi la maggior parte di essi può essere consultata online sul sito web degli Archivi Lee Miller (www.leemiller.co.uk).

Il film "Lee", di prossima uscita, racconta la storia della sua straordinaria vita ed è basato sul libro "The Lives of Lee Miller" scritto dal figlio nel 1985. La regista Ellen Kuras e l'attrice britannica Kate Winslet, che interpreta il ruolo principale, renderanno omaggio al lavoro incredibilmente prezioso di Lee Miller, non solo come fotografa e corrispondente di guerra ma anche come essere umano.

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